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Amazzonia

All’inizio pensai che stavo combattendo per salvare gli alberi della gomma, poi ho pensato che stavo combattendo per salvare la foresta pluviale dell’Amazzonia. Ora capisco che sto lottando per l’umanità. 

Chico Mendes

Il grande polmone

La foresta amazzonica è la più grande foresta pluviale tropicale della Terra. È un “polmone verde” che incide sugli equilibri climatici del Pianeta, ma è gravemente minacciata dalla deforestazione e dall’estrazione delle materie prime. Le foreste pluviali sono considerate i polmoni della terra perché sono gli ecosistemi più diversificati biologicamente sulla terra. I biologi ritengono che esse ospitano oltre l’80% delle specie terrestri di animali, piante e insetti. Un ecosistema così variegato non può che contribuire a salvaguardare il nostro pianeta. Senza anche solo una specie tra le tantissime che vivono nelle foreste dovesse estinguersi, ci vorrebbero anni a riequilibrare l’ecosistema. Il vero polmone, però, sono le piante, che contribuiscono ad assorbire il 30% delle emissioni antropiche.

La deforestazione

Negli ultimi 30 anni abbiamo perso in media una superficie di foresta tropicale pari a 12.000 kmq all’anno, ma in alcune occasioni siamo arrivati anche a 28.000kmq.

La deforestazione è la principale causa che minaccia la sopravvivenza del polmone verde del nostro Pianeta: solo nel territorio brasiliano stiamo perdendo una superficie di foresta

pluviale equivalente a oltre tre campi da calcio al minuto.
Storicamente in questa regione una delle tecniche utilizzate per espandere le aree per le coltivazioni, gli allevamenti e le miniere è l’utilizzo del fuoco. La tecnica si chiama “slash and burn”, taglia e brucia e procede ettaro dopo ettaro poiché, eliminata la foresta, i terreni restano argillosi, vengono dilavati dalla pioggia e diventano rapidamente sterili per le coltivazioni. Inoltre, l’utilizzo del fuoco provoca enormi incendi, difficilmente gestibili, che si estendono su enormi superfici per mesi.

Secondo l’Istituto nazionale di ricerche spaziali del Brasile (INPE) nell’ultimo anno gli incendi in Brasile sono aumentati dell’ 83%, registrando oltre 73.000 roghi in tutta la foresta amazzonica. Nei primi 6 mesi del 2022 ben 3.988 km.2 di foresta amazzonica sono andati

distrutti, oltre 3 volte la superficie di Roma. I dati sono forniti dal Deter dell’INPE (National Institute for Space Research). Il valore è il più alto mai registrato per questo periodo dall’inizio della serie storica, nel 2016 – praticamente il triplo del valore registrato nel 2017 (1.332 km2). È il quarto anno consecutivo con record di deforestazione nel periodo. L’incremento rispetto ai primi sei mesi del 2021 è stato del 5%. Il mese peggiore dal punto di vista della deforestazione è stato giugno, quando sono stati devastati 1.120 km2, il 10,1% in più rispetto a giugno 2021.

Nel solo mese di giugno, nel Cerrado, sono stati disboscati 1.026 km2, più del doppio (+111,5%) di quello registrato nel 2021 e nel 2020. Ancora una volta gli stati più devastati si trovano nella regione di Matopiba.

La regione più devastata è stato il Cerrado, quando tra l’inizio di gennaio e la fine di giugno sono stati devastati 3.638 km2, con un incremento del 44,5% rispetto ai primi sei mesi del 2021.

Immagine che rappresenta la deforestazione, si vede un’area in una foresta completamente disboscata, con rami che probabilmente aspettano di essere prelevati.
La deforestazione negli anni - video    
Earth song


Quali sono le conseguenze della deforestazione 

La deforestazione provoca diverse conseguenze, tra cui:

  1. Contribuisce all’effetto serra: il disboscamento porta all’aumento delle emissioni di anidride carbonica. Le piante e gli alberi, attraverso la fotosintesi clorofilliana, trasformano l’anidride carbonica in ossigeno. La deforestazione comporta un aumento di CO2 e un aggravamento dell’effetto serra e del riscaldamento globale.
  2. Cambiamenti climatici e dissesto idrogeologico: la deforestazione provoca cambiamenti climatici, inclusi eventi estremi, e aumenta il rischio di dissesto idrogeologico.
  3. Perdita di biodiversità: la deforestazione porta all’estinzione di numerose specie animali e vegetali, causando squilibri negli ecosistemi.

Quali sono i rimedi

  1. Scegliere prodotti di agricolture sostenibili
  2. Utilizzare legno poi rinnovabile
  3. Comprare legno da foreste controllate
  4. Ridurre il consumo di carne
  5. Adottare uno stile di vita ecologico
  6. Piantare alberi (che sia con le proprie mani o a distanza)
  7. Comprare prodotti senza olio di palma o soia
  8. Comprarsi una borraccia in acciaio

E molto altro…

Questa foto me l’hanno mandata dalla Tanzania, è un vivaio di mangrovie. Volendo rimediare alla deforestazione ho chiesto come regalo di natale un albero…ed ecco qua! 

In questo modo contribuirò non solo alla riforestazione, ma anche a ridurre la fame, la povertà e a promuovere una migliore istruzione ai bambini.

Fonti

Brevi frasi e dati sono stati rinvenuti da diversi siti internet, anche se con alcune frasi originali. Ecco l’elenco di tutte le fonti utilizzate

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Il Colibrì

Il colibrì è l’uccello più piccolo del mondo, e ha grandi capacità di volo. Hanno l’abilità di rimanere quasi immobili a mezz’aria, capacità garantita dal rapidissimo battito alare (dai 12 agli 80 battiti al secondo, a seconda della specie), e che consente loro di cibarsi del nettare dei fiori.

 Il loro piumaggio ha colori brillanti che vanno dal bruno al verde, dal rosso al nero. La brillantezza dei colori è dovuta a delle lamelle cornee trasparenti presenti nelle piume, che funzionano da prismi ottici. Il raggio di luce viene così scomposto nei suoi colori originari dando una colorazione cangiante in base all’angolo di osservazione.

Il becco può avere una varietà di forme e dimensioni, che in genere riflettono le loro abitudini alimentari, adattandosi alla forma dei fiori del cui nettare si nutrono. La lingua è estensibile e biforcuta. Le zampe sono corte e inadatte alla deambulazione sul terreno, mentre le ali sono lunghe e strette.

I colibrì hanno eccezionali capacità di volo. Grazie a particolari adattamenti della loro struttura muscolo-scheletrica possono battere le ali in tutte le direzioni, il che consente loro sia il volo stazionario sia, unici fra gli uccelli, il volo all’indietro. Nel volo anterogrado possono raggiungere una velocità di 45 km orari e in picchiata possono arrivare sino a 96 km/h. La frequenza del loro battito alare, che produce un caratteristico rumore vibrante, è la più elevata di tutti gli uccelli: va da circa 70-80 battiti per secondo delle specie più piccole ai 10-15 battiti per secondo del colibrì gigante.

I colibrì sono principalmente nettarivori, costituendo il nettare il 90% del loro regime alimentare (per questo motivo la loro vista è specializzata nel riconoscimento dei colori chiari come il rosso rispetto alla verdeggiante vegetazione), ma anche insettivori.

Il procacciamento del cibo è un’attività con un alto dispendio energetico, pertanto tra un pasto e l’altro i colibrì devono osservare lunghi periodi di riposo. Possono consumare sino a 180 pasti al giorno e trascorrono circa il 75% della loro giornata in posizione di riposo.

Il loro apparato digerente è in grado di assorbire gli zuccheri con estrema rapidità: dopo soli 49 minuti dall’ingestione oltre il 97% del glucosio ingerito è stato assimilato.

Fonti: Wikipedia Trochilidae

https://it.wikipedia.org/wiki/Trochilidae

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UNIVERSI

Gli universi sono tanti e il nostro è un universo di materia.

Magari non è una cosa a cui pensiamo tutti i giorni ma, oltre al nostro universo, potrebbero esistere tanti altri universi paralleli e di più tipologie.

È uno scenario esplorato da molti libri e film ma forse gli universi paralleli potrebbero far parte dalla realtà che ci circonda e non essere solo frutto della nostra immaginazione.

Se lo spazio fosse infinito questo genererebbe una ripetizione infinita di tutte le possibili combinazioni che il nostro universo, o meglio quella zona di spazio che ci circonda, potrebbe avere, generando infiniti mondi paralleli. Se potessimo viaggiare in questo infinito spazio incontreremmo infiniti universi uguali identici al nostro, infiniti leggermente diversi, infiniti totalmente diversi, e così via.

Però con questi mondi ci sarebbe un’ impossibilità a comunicare, visto che nulla può viaggiare oltre la velocità della luce, superata la zona di spazio che la luce può aver percorso da quando esiste l’universo, non potremmo aver nulla a che a fare con tutto ciò che risiede oltre questa zona. La teoria inflazionaria prevede che l’iniziale espansione dell’universo dopo il Big Bang sia stata causata da una gravità negativa generata da un particolare campo: l’inflatone.

La teoria prevede che quello che noi chiamiamo universo sarebbe solo una di tante bolle di un rete di “universi bolla”. Queste bolle sarebbero regolate dalle stesse leggi fisiche, ma potrebbe cambiare da una all’altra il campo di Higgs e di conseguenza la massa delle particelle elementari.

Un particolare interessante è che queste bolle viste dall’esterno apparirebbero finite, ma dall’interno infinite, quindi questa teoria sarebbe compatibile anche con il multiverso patchwork.

La teoria delle stringhe prevede l’esistenza di undici dimensioni (dieci spaziali e una temporale).

Tutto ciò che ci circonda sarebbe formato da microscopiche stringhe, ma quest’ultime sarebbero brane in una dimensione, ma esisterebbero anche brane in tutte le altre dimensioni. Queste brane potrebbero diventare grandi fino ad occupare tutto lo spazio che ci circonda, ecco che noi vivremmo su una brana in tre dimensioni. Nulla può lasciare la propria brana in quanto le stringhe sarebbero “fissate” alla brana in cui si trovano, ad eccezione dei gravitoni.Questo genera una visione di mondi-brana, ovvero il nostro universo risiede in una brana tridimensionale ma nello spazio a più dimensioni ci sarebbero tante altre brane, in ognuna delle quali ci sarebbe un universo parallelo.Sempre secondo la teoria delle stringhe i mondi brana si possono “scontrare” e da questi scontri si possono manifestare in inizi simili al Big Bang. Quindi da questi fenomeni si genererebbero universi paralleli nel tempo, esistiti prima di noi o che esisteranno in futuro e per questo chiamati ciclici. Ne deriva anche il fatto che che questa ciclicità potrebbe esistere da sempre e per sempre eliminando il dilemma dell’origine e della fine di tutte le cose.

Attualmente l’espansione dell’universo sta accelerando e questa accelerazione deriverebbe da quella che è stata chiamata costante cosmologica, ovvero lo spazio è permeato da una certa quantità di energia oscura, un’energia di cui per adesso non sappiamo molto. Il perché la costante cosmologica abbia proprio il valore che ha è una questione a cui è molto difficile rispondere. Ma applicando il principio antropico tutto diventa più semplice e la spiegazione alla domanda precedente diventa banale: ovvero noi siamo solo uno dei tanti universi in ognuno dei quali il valore della costante cosmologica cambia.

Attualmente l’espansione dell’universo sta accelerando e questa accelerazione deriverebbe da quella che è stata chiamata costante cosmologica, ovvero lo spazio è permeato da una certa quantità di energia oscura, un’energia di cui per adesso non sappiamo molto. Il perché la costante cosmologica abbia proprio il valore che ha è una questione a cui è molto difficile rispondere. Ma applicando il principio antropico tutto diventa più semplice e la spiegazione alla domanda precedente diventa banale: ovvero noi siamo solo uno dei tanti universi in ognuno dei quali il valore della costante cosmologica cambia.eADV

Questo insieme di universi deriva dalla combinazione della cosmologia inflazionaria e con la teoria delle stringhe, in cui le molte forme diverse delle dimensioni extra della teoria delle stringhe danno origine a molti universi-bolla differenti. A differenza del multiverso inflazionario, qui ogni bolla può contenere altre bolle e così via, ecco perché viene chiamato multiverso paesaggio.

Multiverso quantistico

In meccanica quantistica le particelle vengono descritte attraverso l’equazione di Schrodinger che restituisce la probabilità con cui una particella si può trovare in un luogo piuttosto che in un altro, semplificando molto. E’ un concetto particolare per la nostra esperienza quotidiana, parlare di probabilità e non di certezze risulta strano, però usando la meccanica quantistica le cose funzionano così.

Quando una particella viene osservata, l’equazione d’onda “decade” e la posizione della particella non è più descritta da una probabilità, ma diventa certa.

Matematicamente la soluzione è precisa, ma a livello di realtà può essere spiegata con il fatto che nel nostro mondo la particella si trova in un determinato punto, in altri mondi si sono invece verificate le altre posizioni previste dall’equazione di Schrodinger e quindi la particella si trova in altri punti. Quindi si “creano”, o meglio esistono, più universi quantistici in ognuno dei quali la funzione d’onda decade in modo diverso.eADVhttps://b4ba4e7c16b3649258dd492a603e85c2.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

Multiverso olografico

Attraverso lo studio dei buchi neri si è scoperto che l’entropia, in generale l’informazione, di un buco nero è proporzionale alla superficie dell’orizzonte degli eventi (espressa in lunghezze di Planck al quadrato), la cosa interessante è che non è proporzionale ad un volume, ma ad una superficie.

Da questo deriva il principio olografico, ovvero una visione secondo la quale il nostro universo sarebbe una proiezione di qualcosa che sta su una superficie di confine, un universo parallelo fisicamente equivalente.

Multiverso simulato

Nel futuro i progressi della tecnologia potrebbero permettere di creare dei computer in grado di simulare un intero universo come il nostro. Per adesso non sappiamo se saremo in grado di farlo, non tanto per la tecnologia necessaria, ma perché non sappiamo ancora se un essere senziente dotato di coscienza possa essere creato e simulato da un computer.

Se mai sarà possibile, nell’universo simulato gli umani simulati potrebbero a loro volta creare degli universi simulati e così via. Ma allora viene spontaneo domandarsi se anche noi siamo frutto di una simulazione di un altro universo. Una domanda a cui, almeno per adesso, è difficile dare una risposta.

Multiverso estremo

Questa categoria è la più filosofica e la meno scientifica.

Deriva dal principio di fecondità che afferma che ogni universo possibile è reale.

Questa visione di multiverso concretizza tutte le possibili equazioni matematiche, e contiene tutte le categorie precedenti. Inoltre con questa visione si evita il perché noi occupiamo un posto speciale in tutto ciò che esiste, perché in questo caso il nostro universo non avrebbe niente di speciale, sarebbe solo uno di tutti i possibili.

FONTI:

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IL LAMANTINO

Il lamantino è un mammifero acquatico erbivoro. Il lamantino è un mammifero marino dal corpo idrodinamico, simile a quello di una foca. E‘ riconoscibile per la coda arrotondata, a forma di pala, che permette il nuoto e gli spostamenti verso alto e basso, e per il muso che presenta ampie guance e lunghi baffi.

Il lamantino è un mammifero acquatico erbivoro. Un lamantino adulto mangia quotidianamente fino al 9% del suo peso corporeo, equivalente a circa 50 kg. Si cibano di oltre 60 differenti specie di piante di mangrovia come foglie, erbe acquatiche e alcune tipologie di alghe, facendo uso delle loro labbra superiori. I lamantini vivono 50 anni. Sono lunghi 4,5 metri e pesa 150 – 400 kg. I lamantini vivono in aree costiere poco profonde o paludose dell’America e dell’Africa; sono inoltre presenti nel Mar dei Caraibi. Una caratteristica unica dei lamantini (tra i mammiferi) è la continua sostituzione dei denti molari. I lamantini salgono fino in superficie ogni tre o cinque minuti per respirare, sebbene possano rimanere sott’acqua più a lungo, capaci di trattenere il respiro fino a venti minuti. Il lamantino delle Amazzoni (Trichechus inunguis (Natterer, 1883)), anche noto come lamantino amazzonicoè una specie di lamantino appartenente alla famiglia Trichechidae, originario del bacino amazzonico di Brasile, Perù, Bolivia, Colombia, Ecuador e Venezuela.

FONTI :

wikipedia.

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ANTICO GLOBO TERRESTRE

VAI SU:

https://dinosaurpictures.org/ancient-earth#170

TROVERAI UN ANTICO GLOBO TERRESTRE A CUI POTRAI FARE MOLTE RICERCHE.SE CLICCHI SU”TORNA AL DATABASE DEI DINOSAURI” TROVERAI INFORMAZIONI SUI DINOSAURI.

ECCO ALCUNE COSE SUL GLOBO TERRESTRE.......E UNA FOTO!!!!!!
ECCO UN GLOBO TERRESTRE:
COME FORSE SAPETE È TUTTO TERRA E TUTTO MARE, LA TERRA È TUTTA ATTACCATA E INTORNO C’È SOLO MARE!!!!
CECA GOOGLE MAPS PREISTORICO E TROVERAI ANCHE LÌ QUALCOSA DI PREISTORICO E INTERESSANTE!!!!

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Spazio

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la villa dei pallini